Lecco Picco spietato, l'Argentario fa quello che può
Non ci sono state alterazioni di alcun tipo al copione previsto per l’impari sfida che sabato sera ha messo di fronte Lecco Picco e Argentario Trentino Energie. Le lombarde si sono imposte per 3-0, realizzando 30 punti in più delle ospiti e impiegando l’intero organico, un’occasione per testarsi senza grossi stress in preparazione di due sfide molto difficili come quelle contro Gorle e Offanengo, che chiuderanno la regular season dell’Acciaitubi insieme all’incontro casalingo con il Busnago. L’Argentario, privo dello squalificato Maurizio Moretti, ha faticato moltissimo a costruire il cambio palla e ha sempre inseguito il solidissimo team di casa, ben sapendo che non era in questa sfida che avrebbe potuto provare a raccogliere la seconda vittoria stagionale. Lo potrà fare invece sabato prossimo contro Almenno, probabilmente l’ultima chiamata di questa stagione.
La cronaca
Le padrone di casa, per non lasciare nulla al caso, iniziano il match con un settetto blindatissimo, ovvero con Rimoldi (nella foto sopra) al palleggio, Bracchi opposta, Zingaro e Lancini in banda, Garzaro e Rettani al centro, Vittani libero. L’Argentario si affida al settetto standard, composto dalle diagonali Capone - Cusma, Salgado - Angeloni, Sfreddo - Buratti, con Riedmüller libero.
In campo ci siano due squadre di due livelli diversi lo si nota dopo pochissimi scambi. Il Lecco si porta dal 2-1 al 6-1 con i servizi di Garzaro e con un continuo lavoro di ricostruzione, che manda a segno le varie Rettani, Bracchi e Zingaro. Un tentativo di reazione la Trentino Energie lo abbozza sull’8-4, quando due buone battute di Sofia Cusma sono seguite da un primo tempo di Buratti e da un errore di Rettani. Il -2 dura pochissimo, perché poi l’Acciaitubi va a chiudere virtualmente il set in tre sole rotazioni, raggiungendo il 13-6 con ace, una fast ed un errore di Salgado, il 16-7 con un attacco di Bracchi e un muro di Garzaro, il 22-10 con due ace della regista Rimoldi, che realizza pure un punto in palleggio. Le argentelle faticano moltissimo a costruire i cambi palla, perché la ricezione non le assiste e il 25-12 si concretizza in 18 minuti.
Nel secondo set cambia poco o nulla sul piano del gioco, anzi nella prima metà della frazione praticamente non si gioca, perché dei primi 17 punti realizzati dalle lecchesi, 5 sono ace e 8 sono errori trentini, sei dei quali palleggi giudicati non regolamentari dal severissimo arbitro Viale. Anche più della metà degli 8 punti realizzati dall’Argentario fino a quel momento sono il frutto di ace (1) o di errori (4), ne esce una pallavolo spezzettatissima nella quale il Lecco, in campo con Bracchi spostata in banda al posto di Lancini, Ratti opposta e Marsengo al centro per Garzaro, sguazza a meraviglia, arrivando sul 23-10 con il minimo sforzo. A quel punto la Trentino Energie gioca per qualche minuto a buoni livelli e si costruisce un parziale di 6-1, che se non altro limita il passivo finale al 25-16.
Terza frazione con Perego in regia al posto di Rimoldi e Lancini di nuovo in campo al posto di Zingaro in posto 4. Le due squadre rimangono appaiate fino al 5-5, quando le battute al salto di Marsengo, che parecchi dolori avevano procurato all’Argentario anche nel match di andata, innescano quattro break point alle lecchesi, due dei quali sono errori trentini e altri due attacchi vincenti di Bracchi. Due ace consecutivi di Buratti, sorprendono il Lecco, che incassa anche l’attacco vincente di Cusma per l’11-10. La vice capolista si porta sul 14-11 con due pallonetti, sofferti oltremodo dalle argentelle, poi scappa sul 23-14 con la regista Perego (2 punti) e la laterale Bracchi (4 attacchi) sugli scudi. Le ospiti battono qualche colpo sul finale, come nel set precedente, grazie ad un altro ace di Buratti e a uno smash di Salgado, poi la solita Bracchi e la neo entrata Lanzarotti chiudono la partita sul 25-17.