Una Trentino Energie caparbia espugna Schio per 3-0
Ad un anno di distanza, giorno più giorno meno, la Trentino Energie fa nuovamente bottino pieno a Schio, e torna a casa non solo con tre punti, ma anche con un secondo posto in classifica che per ora vale poco sul piano sostanziale, ma molto sul piano motivazionale e con la consapevolezza di essere in grado di giocare la propria pallavolo anche in trasferta. Se da una parte lo 0-3 del posticipo domenicale contro il Gps San Vito nasconde le battaglie campali del secondo e del terzo set, terminate ai vantaggi, dall’altra sono il frutto non casuale di una prestazione di grande carattere, che ha raggiunto il culmine quando la squadra di Mario Martinez ha annullato sette set ball all’avversario, per poi piazzare la stoccata vincente finale.
Sul piano dei numeri spicca l’ottimo lavoro svolto dal muro dell’Argentario, che ne ha realizzati ben 15 (contro 9) e in molte altre occasioni ha toccato il pallone per il contrattacco. In battuta la musica non cambia (6 ace a 3), l’altro fattore che ha fatto la differenza sono gli errori su azione, ben 7 in più per il team di casa.
La cronaca
Se la Trentino Energie scende sul parquet del PalaCampagnola con il proprio assetto standard, il San Vito propone la regista Francesca dall’Igna in diagonale con Alessia Bertozzo, i lati sono Vera Bertollo e, a sorpresa, Eleonora Penna, le centrali Chiara Bocchese e Marta Battistella, il libero Gaia Moretto, omonima della centrale dell’Itas Trentino.
L’avvio è brutale per le padrone di casa. Bonafini mette subito sul piatto i propri efficacissimi servizi, Pucnik due contrattacchi e Sfreddo un muro su Bertozzo, che costringono subito in un angolo le scledensi (0-4). Il set sfugge loro di mano in poche rotazioni, basti pensare che con le battute della centrale triestina l’Argentario piazza altri tre break point, concretizzati da due smash di Groff e Pixner e da un contrattacco dell’opposta. Sul 3-10 non c’è già più modo per il Gps per rimediare, anche perché alle trentine riesce praticamente tutto, difese e coperture comprese. Sfreddo mette a terra la palla del 4-12, Pucnik quella del 5-14. Prima del cambio campo si annotano le serie al servizio di Pixner con Pucnik spietata a muro e in attacco (6-18) e della stessa Katerina, nel corso della quale il punteggio, fra attacchi e muri, si dilata in un improbabile 9-23. Le stoccate finali sono di Costalunga e Groff (11-25), poco coinvolta in questo show balistico.
Nel secondo set Giorgio Viale rivolta la squadra come un calzino. Nel ruolo di opposta schiera la potente Giulia Borriero, Alessia Bertozzo va a fare la schiacciatrice in diagonale alla neo entrata Isabella Munari, mentre al centro viene confermata la coppia Battistella - Bocchese.
L’avvio del Gps è arrembante, leggi il 5-0 con Battistella sugli scudi (2 primi tempi e un muro), poi un block di Pucnik ha il merito di fermare la pericolosa fuga veneta e un suo ace comincia a ricucire lo strappo (6-3). Non serve attendere molto per vedere la Trentino Energie di nuovo davanti, a dimostrazione della scarsa continuità del San Vito: la battuta della scatenata Serena Sfreddo, particolarmente ispirata, mette a ferro e fuoco il cambio palla arancioblù, così i muri di Pixner e Costalunga, uniti a due errori in attacco di Bertozzo valgono il 7-8. La frazione è divertente, le due squadre si sorpassano di continuo e l’Argentario si trova ad inseguire, benché sempre attaccato all’avversario. Si mura da una parte e dall’altra, perché sono tante la azioni lunghe che limitano la creatività dei palleggiatori. Il 16-14 per il San Vito, frutto di un muro di Bastistella su Pucnik, diventa un 16-17 grazie a un contrattacco di Groff e ad un errore di Borriero. Sul 18-18 Il Gps sembra staccarsi in via definitiva, visto che scatta sul 21-18 grazie ad un muro di Bocchese su Costalunga, un errore di Garbo in bagher e un tocco di Dall’Igna che nessuno difende. L’illusione delle padrone di casa di aggiudicarsi la frazione dura però pochissimo, perché Pixner mura Munari e Pucnik mette a terra i palloni del contro sorpasso (22-23). Il primo set ball viene annullato da una battuta in rete di Pixner, ma sul 24-24 sbagliano in attacco prima Borriero e poi Battistella, che di fatto regalano il set alla Trentino Energie.
Ancora più appassionante la terza frazione, il cui epilogo non è per deboli di cuore. Non cambiano le formazioni, ad eccezione della centrale posizionata in diagonale a Battistella, che ora è Teresa Sparelli. Fino al 10-11 è l’Argentario a rimanere davanti, benché di un’incollatura, aiutato da alcuni errori vicentini, come la fast fuori misura del 4-5, il fallo di posizione del 6-7, un altro errore in attacco di Borriero, che vale il 9-11. A quel punto il San Vito riesce a produrre una buona pallavolo, che fa vacillare le sicurezze dell’Argentario: prima si porta davanti grazie ad un errore di Groff e ad un contrattacco di Borriero (12-11), poi allunga come non era mai riuscito a fare in precedenza, prima sul 15-12, quando Bocchese mura Pucnik, poi sul 17-14, quando va a segno Bertozzo. L’inedito +3, tuttavia, non scompone le ospiti, che chiudono un’azione lunghissima con una splendida pipe di Pucnik, mentre è un muro di Bonafini su Bertozzo a mettere fine a questo tentativo di fuga del San Vito sul 17-17. Poi succede di tutto. L’ace di Bertozzo su Costalunga illude il pubblico di casa (19-17), perché un attimo dopo le ospiti sfruttano un lungo turno al servizio di Costalunga per costruirsi un importante 19-22, dentro il quale ci sono tre ace della schiacciatrice numero 14, ma sul 20-23, quando la vittoria sembra ad un passo, un pasticcio difensivo regala il cambio palla al Gps, che poi mette la freccia e va a segno con Borriero, un errore di Costalunga e un muro di Sparelli su Pucnik. Le parti sono ora rovesciate per l’ennesima volta ed inizia una estenuante sfida ai vantaggi, nel corso della quale in San Vito si procura ben sette set ball, tutti annullati, uno l’altro, dalla Trentino Energie, soprattutto con il contributo di Katerina Pucnik. Sul 30-30, conquistato con un tocco beffardo di Bonafini, prima Borriero sbaglia completamente un semplice appoggio, poi Sfreddo mura Bertollo e fa scattare la festa trentina.